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Buddhismo

Storia, insegnamenti e il suo Impatto

Il buddhismo è una delle religioni più antiche e diffuse al mondo, che conta tra i 350 e i 550 milioni di fedeli. Si basa sugli insegnamenti di Siddhārtha Gautama, noto come il Buddha, che visse nell’India del VI-V secolo a.C. Il buddhismo può essere considerato sia una religione che una filosofia proponendo una visione della realtà e della vita fondata sulle quattro nobili verità e sul percorso dell’illuminazione.

Le origini del buddhismo

Albero della Bodhi con statue del Buddha e templi

Il buddhismo nacque in India durante un periodo di grande fermento spirituale e culturale, in cui si svilupparono diverse correnti di pensiero e pratiche ascetiche. Il fondatore del buddhismo fu Siddhārtha Gautama, un principe appartenente al clan dei Sakya, che rinunciò alla sua vita agiata per cercare la verità e la liberazione dalla sofferenza. Dopo aver seguito vari maestri e aver sperimentato diverse forme di meditazione e di mortificazione del corpo, Siddhārtha raggiunse l’illuminazione sotto un albero di fico sacro, diventando il Buddha, cioè il Risvegliato. Da allora, iniziò a predicare la sua dottrina ai discepoli che lo seguirono, formando la prima comunità buddhista.

Gli insegnamenti del buddhismo

Rappresentazione simbolica degli insegnamenti del Buddha

Il buddhismo si basa su due pilastri fondamentali: le quattro nobili verità e il nobile ottuplice sentiero. Le quattro nobili verità sono:

 

  • La verità della sofferenza (dukkha): la vita è caratterizzata da insoddisfazione, dolore, imperfezione e impermanenza.
  • La verità dell’origine della sofferenza (samudaya): la causa della sofferenza è l’ignoranza (avijjā) che genera l’attaccamento (tanhā) ai beni materiali, alle sensazioni, alle opinioni e al sé.
  • La verità della cessazione della sofferenza (nirodha): la sofferenza può essere eliminata spezzando il ciclo dell’attaccamento e dell’ignoranza.
  • La verità del sentiero che conduce alla cessazione della sofferenza (magga): esiste una via per raggiungere la liberazione dalla sofferenza, che è il nobile ottuplice sentiero.
 

Il nobile ottuplice sentiero è composto da otto pratiche che devono essere seguite in modo armonico e integrato:

 

  • Retta visione: comprendere la realtà secondo la dottrina del Buddha.
  • Retta intenzione: agire con saggezza, compassione e non violenza.
  • Retta parola: parlare con verità, gentilezza e coerenza.
  • Retta azione: comportarsi in modo etico, evitando di uccidere, rubare, mentire, avere una condotta sessuale scorretta e consumare sostanze inebrianti.
  • Retta sussistenza: guadagnarsi da vivere in modo onesto e benefico per sé e per gli altri.
  • Retta sforzo: coltivare le qualità positive e abbandonare quelle negative.
  • Retta consapevolezza: essere presenti e attenti a ciò che si fa, si pensa e si prova.
  • Retta concentrazione: sviluppare la capacità di focalizzare la mente su un oggetto di meditazione.

Scuole e tradizioni

Varie scene e figure rappresentanti diverse correnti del Buddhismo

Nel corso dei secoli, il buddhismo si è diffuso in diverse regioni dell’Asia e ha assunto varie forme e tradizioni. Si possono distinguere tre grandi correnti principali:

 

  • Il buddhismo Theravāda è la scuola più antica e conservatrice, che si rifà ai testi più antichi del Canone pāli. È diffusa soprattutto nel Sud-est asiatico (Thailandia, Birmania, Sri Lanka, Cambogia, Laos). Il suo obiettivo è quello di raggiungere il nirvāna attraverso la pratica individuale e la realizzazione dell’arhat, cioè il santo liberato.
  • Il buddhismo Mahāyāna è la scuola più ampia e diversificata, che si basa su numerosi testi in sanscrito e in altre lingue. È diffusa soprattutto nell’Estremo Oriente (Cina, Giappone, Corea, Vietnam, Taiwan). Il suo obiettivo è quello di raggiungere il nirvāna attraverso la pratica collettiva e la realizzazione del bodhisattva, cioè l’essere compassionevole che rinuncia alla propria liberazione per aiutare gli altri esseri.
  • Il buddhismo Vajrayāna è la scuola più recente e innovativa, che si basa su testi esoterici e rituali. È diffusa soprattutto nel Tibet, nel Nepal, nel Bhutan e in Mongolia. Il suo obiettivo è quello di raggiungere il nirvāna attraverso la pratica tantrica e la realizzazione del buddha, cioè l’essere perfetto che manifesta la propria natura divina.

Connessione con le Arti Marziali

Praticanti di arti marziali su una piattaforma con simboli spirituali

Il buddhismo ha influenzato moltissimo le arti marziali cinesi e giapponesi, elevandole da semplici metodi di combattimento ad arti per la ricerca della perfezione fisica e spirituale. Secondo una leggenda, il monaco indiano Bodhidharma, considerato il fondatore del buddhismo Zen, introdusse le arti marziali nel tempio di Shaolin, insegnando ai monaci delle tecniche di respirazione e di movimento per migliorare la loro salute e la loro concentrazione. Da allora, le arti marziali divennero parte integrante della pratica monastica e si svilupparono in varie forme e stili. Le arti marziali non sono solo un mezzo di difesa o di aggressione, ma anche un modo per esprimere i principi del buddhismo, come il rispetto, la compassione, il non attaccamento, la consapevolezza e l’armonia.

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